Siamo senza alcun dubbio nell’era dell’economia dell’esperienza. L’esperienza infatti diventa sempre più l’elemento centrale che influenza la scelta del turista consumatore. Cosa immagino della destinazione? Che accoglienza troverò? Quante cose sarò in grado di imparare? Quanto porterò con me dell’esperienza vissuta? Riuscirò ad emozionarmi? Sono tutte domande che lavorano sottotraccia e influenzano la decisione circa la scelta della destinazione e quindi dell’azienda turistica.
L’esperienza è l’interazione in un territorio rurale tra fruitori, che potremmo anche definire “interattori” (cioè i turisti e i visitatori) con i soggetti che operano, vivono e lavorano nel territorio. L’interazione del turista con il contesto produce “senso”.
Il senso è il risultato di più cose: del vissuto personale del fruitore, del suo incontro con i soggetti (l’operatore turistico, i cittadini del borgo, il personale dell’azienda turstica) con gli elementi del contesto materiali ed immateriali (la natura, le produzioni del territorio e poi le storie e le leggende). Tutto poi viene confrontato con le aspettative che il fruitore aveva prima dell’incontro con il territorio.
Riassumendo: vissuto personale del visitatore + ruolo dei soggetti e degli elementi del contesto + aspettative prima della fruizione = “senso”.
L’attribuzione di senso è quindi il risultato in termini di valore che il territorio, in tutte le sue componenti materiali ed immateriali, è stato in grado di produrre. Ciò significa che è la destinazione nel suo complesso che produce esperienza e valore, quasi mai i singoli elementi. Detto in altri termini, nell’economia dell’esperienza si vince se su un territorio tutti fanno la propria parte. Perchè per il turista è il tutto che crea esperianza e restituisce senso e quindi valore. Più valore equivale a maggiore soddisfazione e un cliente soddisfatto è un cliente che torna.
Ai fini del marketing della destinazione è importante comprendere tutto questo e in particolare comprendere il meccanismo del ciclo dell’esperienza.
L’esperienza di fruizione nel contesto è infatti solo il momento centrale di questo ciclo che si compone di tre momenti:
Sogno – Fruizione – Racconto
1) L’esperienza inizia dal sogno (che non è alrto che una elaborazione delle aspettative).
Cosa conosco del territorio e quali aspettative ho rispetto allo stesso?
Cosa troverò…?….
Chi incontrerò…?
Cosa proverò…?
Riuscirò ad emozionarmi?
Il sogno va alimentato da suggestioni… emozioni, racconti su esperienze possibili, trasferimento di conoscenze sul territorio, sulla sua storia, sulle tradizioni, sulle leggende.
2) Al sogno segue la fruizione…
E’ il momento di mantenere le promesse.
Prodotto innovativo, qualità del servizio, atteggiamenti e qualità del personale addetto ai servizi e all’accoglienza, qualità delle strutture del territorio, possibilità di scelta tra diversi elementi al fine di costruire una esperienza di fruizione personalizzata. E’ in questa fase che inizia l’attribuzione di senso.
3) Dopo la fruizione c’è il racconto…
L’attribuzione di senso genera elementi di suggestione, di riflessione, crea emozioni, crea criticità. Tutti questi elementi, vengono trasferiti all’esterno in un gioco di scambio informativo all’interno del contesto di appartenenza e del circuito di relazione del fruitore.
Il valore se percepito, è qui comunicato, enfatizzato, ri-elaborato. E’ il gioco del racconto che si alimenta del senso prodotto nell’esperienza di fruizione ma che a sua volta alimenta il senso il quale alimenta nuovi sogni…
Il ciclo dell’esperienza è molto importante a livello operativo al fine di orientare le azioni di marketing, sfruttando i tre diversi momenti al fine di sviluppare consapevolmente delle azioni che guardano alla relazioni con i fruitori in senso circolare. Sviluppando cioè valore in ogni fase della relazione, al fine di produrre un ciclo per cui ogni momento alimenta il successivo. Il tema è: come alimento il sogno? Come lo faccio sviluppare? Come preparo il fruitore all’incontro con il territorio? E poi ancora: come non fare errori nella fase di fruizione? Come coinvolgere tutti i soggetti nel territorio nell’esperienza di fruizione? Come presento gli elementi materiali del contesto? Come racconto e attraverso quali mezzi gli elementi immateriali e cioè le storie, le leggende, i saperi, e tutto ciò che racconta chi siamo? Ed infine: come mi faccio ricordare? Attraverso quali elementi tangibili stimolo il racconto, il ricordo? Come resto in contatto con i miei fruitori?
Per oggi ci fermiamo qui.
Torneremo sul concetto di esperienza e ciclo di esperienza con studi di casi ed esempi concreti.
Luciano Marino
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